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MessaggioTitolo: CALCOLA IL TUO BOLLO ON-LINE   CALCOLA IL TUO BOLLO ON-LINE Icon_minitimeSab Feb 20 2010, 09:09

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La base di calcolo (il kW o il CV)
Il calcolo del bollo auto va effettuato in base a diversi parametri che divergono a seconda della tipologia dell’automezzo. Per gli autocarri, a esempio, rileva la portata espressa in quintali, per i ciclomotori è previsto un sistema di tassa fissa, mentre per le vetture e i motocicli la tassazione è basata sulla potenza massima del motore espressa in kW. Questo dato è rinvenibile sulla carta di circolazione del veicolo. Se nella carta di circolazione non sono indicati i kW, il calcolo va effettuato in base al numero dei CV. Questa unità di misura è in uso solo per i veicoli meno recenti, all’interno del vecchio “libretto” di circolazione dove sono riportati (di solito sulla terza pagina) di fianco alla voce "pot. max". Il tariffario prevede importi unitari conteggiati anche in base al valore unitario espresso in CV. In alternativa, è tuttavia possibile, anche per i vecchi “libretti” con potenza espressa in CV, effettuare il calcolo in kW, previa conversione della potenza espressa in CV in quest’ultima unità di misura. Il rapporto di conversione di 1 CV è uguale a 0,736 KW.
La tariffa autovetture
Secondo le regole in vigore dal 2007 il bollo auto per le vetture si calcola tuttora in base alla potenza del motore, espressa in kW o in CV. A partire dal 2007, tuttavia, gli importi di tariffa sono stati ritoccati in aumento, ma con percentuali gradatamente decrescenti. Più precisamente, gli importi diminuiscono man mano che si riduce l’attitudine all’inquinamento del motore. In particolare, dal 2007 fu previsto un trattamento premiante nei riguardi delle vetture appartenenti alla classe ambientale meno inquinante (Euro 4 o Euro 5). Per tale categoria di veicoli, infatti, e limitatamente ai primi 100 kW (ovvero limitatamente ai primi 136 CV), la tariffa 2007 non subì aumenti rispetto agli importi in vigore nel corso dell’anno prima. Un ritocco, invece, fu previsto per classi ambientali del motore a maggiore propensione inquinante (da Euro 3 a Euro zero). Limitatamente alle vetture con potenza superiore alla media, inoltre, fu altresì prevista una ulteriore variazione tariffaria la quale prescinde dalla attitudine del motore all’inquinamento. Tale incremento, tuttavia, funziona con la tecnica “a scaglioni”: i primi cento kW vengono sempre tassati con la tariffa base riconosciuta per la classe ambientale di appartenenza, mentre su ogni kW successivo si applica un aggravio. Tutto ciò consentì nel 2007 di spalmare l’aumento in maniera graduata, senza sbalzi repentini fra livelli di potenza vicini fra loro. Gli importi e i meccanismi di calcolo fin qui descritti sono rimasti gli stessi anche per l’annualità 2010.
Esempi
a. vettura con potenza pari a kW 66, rispetta la direttiva 98/69 CE, e quindi è di classe ambientale Euro 3; appartiene a un automobilista residente in Roma à paga € 178,20 (cifra ottenuta moltiplicando la tariffa unitaria a kW, pari a € 2,70, stabilita relativamente alla classe Euro 3, per il numero dei kW);
b. nella stessa situazione di cui al punto a., applicando come unica variante l’appartenenza alla classe ambientale Euro 4 (si fa l’ipotesi della vettura che rispetta la direttiva 98/69 CE B), si ottiene un importo pari a € 170,28 (tariffa unitaria pari a € 2,58 moltiplicato il numero dei kW); si tratta dello stesso importo in vigore nel corso del 2006 (a sua volta uguale a quello in vigore dal 1998), dal momento che la classe Euro 4 non ha subito aumenti;
c. vettura con potenza pari a 130 kW, di classe ambientale Euro 3, in quanto rispetta la direttiva 2001/1 CE rif. 98/69 CE, appartenente a residente in Bari, à paga € 391,50 (somma ottenuta applicando la tariffa unitaria a kW pari a € 2,70, per i primi cento kW (= € 270), cui va sommata la quota aggiuntiva calcolabile moltiplicando gli ulteriori 30 kW per l’importo unitario di € 4,05 previsto dalla tariffa approvata per la classe ambientale Euro 3 (=121,50);
d. nella stessa situazione di cui al punto c, applicando come unica variante l’appartenenza alla classe ambientale Euro 4 (si fa l’ipotesi della vettura che rispetta la direttiva 2001/1 CE rif. 98/69 CE B), si ottiene un importo pari a € 374,10 (somma calcolata addizionando all’importo calcolato sui per i primi 100 kW, pari a € 258,00, l’importo aggiuntivo di € 116,10, determinato moltiplicando per la tariffa unitaria di € 3,87 gli ulteriori 30 kW di potenza).
Vetture, come individuare la classe ambientale
Come dianzi accennato, la tabella annessa alla Finanziaria 2007 prevede una tariffa differenziata a seconda della classe ambientale di appartenenza del motore, che classifica i veicoli in base al livello delle loro emissioni nocive, il quale di solito è tanto più basso quanto più un modello è recente (per i motocicli si veda l’apposito paragrafo). Fino ala 2006 la classe ambientale di riferimento era utile per l’automobilista solo ai fini della disciplina dei divieti alla circolazione nei centri abitati (cosiddetti “blocchi antinquinamento”). Attualmente, invece, anche il calcolo dell’importo da pagare per il bollo auto è influenzato dal tipo di motorizzazione presente sulla vettura. Fino a oggi, per il comparto autovetture e autocarri leggeri sono state previste sei classi ambientali: da Euro 5 a Euro zero, corrispondente ai modelli a benzina non catalizzati e anche ai modelli a gasolio “non ecodiesel”, che erano in vendita all’incirca fino al 1992. L’individuazione della specifica classe di appartenenza si desume esclusivamente dagli estremi della direttiva europea rispettata dal motore. Tuttavia, considerato che nel corso degli anni le case costruttrici sono state obbligate a omologare prima, e a immatricolare poi, veicoli aventi requisiti antinquinamento conformi ad un’unica classe ambientale (quella più aggiornata, vigente al momento dell’immatricolazione) è possibile individuare di massima, partendo dall’anno di prima immatricolazione, la classe cui appartengono i veicoli immatricolati nelle varie epoche. Questa informazione ha tuttavia valore indicativo e non vincolante in quanto nel corso degli anni sono sempre state consentite immatricolazioni in deroga, ovvero conformi a una classe ambientale diversa da quella al momento obbligatoria: o perché la casa costruttrice è stata in grado di precorrere i tempi, immettendo in commercio modelli in linea con direttive antinquinamento più severe di quelle vigenti (destinate quindi a diventare obbligatorie negli anni futuri). Oppure – ed è ciò che è capitato di norma - pur nella vigenza di un vincolo di immatricolazione che prescriveva come obbligatorio, a esempio, il requisito ambientale Euro 3, è prevista una deroga di un anno per consentire l’immatricolazione fuori termine (in proroga) di precedenti modelli rimasti invenduti a fine periodo (sono i cosiddetti esemplari di fine serie), modelli pertanto appartenenti alla una classe ambientale precedente (nell’esempio, Euro 2), pur se immatricolati mentre vigeva l’obbligo di una classe più aggiornata. Altra deroga di un anno è generalmente prevista per le auto più pesanti (di massa complessiva superiore a 2.500 kg).
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